top of page
  • Immagine del redattoreIsabella Micati

Un'estate mostruosa


Le mie estati vanno sempre un po' così, di corsa, d'affanno, sembra di non arrivare mai, sembra non riuscire a farci stare tutto.

Questa è stata una di quelle. E nel mezzo c'è stato il mese di luglio, quando il tempo si è fermato. O forse no, si è messo a correre all'impazzata ed io ad inseguirlo con l'ago in mano.

In luglio mi hanno chiamato per Forest, il nuovo e sempre interessantissimo, progetto di Mali Weil - gruppo di artisti trentini tra performing art, design, danza, per i quali ho creato un anno e mezzo fa il tappeto arazzo Circle.

Da allora ho posato gli occhi sui bozzetti di Elisa e in un mese accaldato e scivoloso, ho chiuso le porte al mondo e mi sono tuffata in un immaginario non pienamente mio, ma che ho cercato di interpretare.

Ne è uscita una serie di opere tessili dalle tinte scure, ricche di stratificazione. Le loro, le mie, quelle di Claudia Barone, che ha condiviso con me questa avventura creativa.

I Mostri, come li abbiamo chiamati amichevolmente mentre riempivamo la stanza di stoffe, lana, imbottiture, pizzi e merletti (tutti rigorosamente di Nero)

sono diventati veri e hanno viaggiato.

Dapprima con me fino a Trento, a cercare la loro ultima forma, poi a Tallin (Estonia) durante la SAAL Biennaal, finalmente pronti ad essere presi tra le braccia di ignari spettatori che hanno vissuto la performance.

A seguire la foto prima della partenza sul copriletto della nonna in lino azzurro ricamato.

Poi Claudia, i Mostri e io.

E per finire i Mostri, ormai nelle braccia del Nord.

bottom of page